venerdì 31 luglio 2015

Treccia soffice ai mirtilli

 
Ve l'avevo mai detto che noi viviamo con Carlo Cracco? Una bella fortuna, veramente. No signore mie, non quello vero, ma quello dei poveri. Ogni volta che porto in tavola qualcosa di nuovo parte l'analisi minuziosa del piatto in questione, la scomposizione nucleare degli ingredienti che farebbe invidia al Cern di Ginevra.
Ovviamente sto parlando del Grinch. Arriva in cucina con passo silenzioso, dedica un'occhiata inquisitoria alla mia creazione del momento e mi lascia così sulle spine. Niente, non un commento, non una reazione. Poi assaggia. Prima di dirmi se gli piace o meno lascia passare qualche secondo...poi alcuni mugugni e la fatidica domanda "Che cosa ci hai messo?". Roba che ti verrebbe voglia di ribaltare il tavolo. O di mettergli nel piatto ogni sera mozzarella e pomodori, acerbi e insapori possibilmente.
Poi stranamente viene tutto ripulito fino all'ultima briciola e l'onta viene cancellata insieme ai miei propositi di vendetta purgativa.

 
Questo dolce non fa eccezione. Ma andiamo per gradi...
L'estate è tempo di frutti deliziosi. Allegri, colorati, succosi. Una vera manna per chi come me tollera a fatica la frutta invernale. Trovo che le mele siano noiose. Le mangio, adoro i dolci con le mele, ma il frutto in sè...anche no, grazie.
In estate invece la scelta aumenta e il palato si può deliziare con mille alternative. I mirtilli si trovano al supermercato tutto l'anno, ma la verità è che sono un frutto estivo. A casa ne arrivano sempre in abbondanza grazie alla nostra fornitrice di fiducia: mia mamma.
La scorsa estate, cercando una ricetta per consumarli, mi ero imbattutta nel blog di uvAromatica, in particolare in questo dolce. Quest'estate mi sono ripromessa di provare a farlo e così, dopo essermi riletta la ricetta, ho aspettato il giorno propizio, un venerdì. Perchè? Perchè questa treccia richiede ben 9 ore totali di lievitazione, per cui è meglio se siete sicuri di avere tempo a disposizione...il sabato ci si alza più tardi, quindi quel famoso venerdì mi sono permessa il lusso di rimanere sveglia fino a notte fonda per infornare e aspettare la cottura, dopo aver iniziato a impastare nel primo pomeriggio.

 
Capite bene che dopo cotanta preparazione una volta sveglia aspettavo solo di vedere la faccia stupita del Grinch e di assaggiare questa delizia...solo che neanche a dirlo la faccia del Grinch era la solita di ogni mattina...niente stupore, ma lo sguardo inquisitorio e autorevole del giudice della nostra cucina.
Il mio adorabilissimo marito ha lodato la sofficità dell'impasto, davvero notevole, ma ha stroncato il sapore. Pensavo che mi indicasse la porta finestra della cucina dicendo che ero stata eliminata. Sei fuori. Invece si è limitato a dirmi che mancava di sapore e che i mirtilli davano una nota acidula che non trovava il giusto contrasto nell'impasto. Il cioccolato ci sarebbe stato meglio.

 
Ancora più irritante dei commenti del Grinch è dovergli dare ragione. Credo che un po' di zucchero in più avrebbe fatto la differenza. Io ho seguito la ricetta passo passo (la trovate qui), ma se la sperimentate il mio consiglio (o quello del Grinch) è quello di aumentare lo zucchero, magari anche solo quando spolverizzate l'impasto nel passaggio dell'inserimento dei mirtilli, prima di intrecciare. Oppure aggiungere una punta di estratto alla vaniglia.
Detto questo, se volete passarmi una ricetta per un avvelenamento lieve...magari solo una pozione che impedisca di dire sempre la verità...un filtro magico per paroline di circostanza...saprei farne buon uso!

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